L’Italia è uno dei paesi europei più importanti per la produzione di fragole e, negli ultimi anni, è stata protagonista di una vera e propria rivoluzione copernicana su questa coltura che si sta rilanciando soprattutto grazie alle innovazioni varietali ed all’apprezzamento dei consumatori che dimostrano di riconoscere il miglioramento qualitativo di questo prodotto. I consumi sono cresciuti nell’ultimo anno del 4% ma soprattutto la fragola si riesce a produrre oggi con un calendario molto più ampio e distribuendo le coltivazioni lungo l’intero territorio nazionale sfruttando quindi le latitudini diverse dell’Italia.
La Campania è la regione leader nazionale e Coop Sole domina i mercati con una varietà di recente introduzione Sabrina
Introdotta da pochi anni in Campania, la varietà Sabrina sta spopolando sui mercati nazionale ed esteri per le eccezionali caratteristiche qualitative. L’avvio di campagna – dichiara Pietro Ciardiello – Direttore di Coop Sole – sta andando molto bene, c’è richiesta di prodotto ed i prezzi alla produzione sono buoni chiaramente oggi le quantità sono ancora limitate. Il pieno della produzione sarà concentrato nel mese di aprile. Quest’anno come azienda abbiamo avuto un incremento del 3% della superficie investita a fragole ma abbiamo scelto di mettere meno piante per ettaro in modo da elevare ancor di più la qualità. Con questa scelta di carattere agronomico puntiamo a raggiungere un livello qualitativo eccellente. Come Coop Sole concentriamo il 60% dell’offerta verso l’export servendo, con successo i mercati nord europei come Svizzera, Germania, Austria, Repubblica Ceca, Scandinavia, Austria, Polonia. Il 40% della produzione la destiniamo al mercato interno dove serviamo prevalentemente le grandi insegne della GDO. Abbiamo puntato molto negli ultimi due, tre anni sulla varietà Sabrina per soddisfare le esigenze del consumatore e i risultati ci sono, abbiamo certamente molta più richiesta di offerta e questo è il segnale del successo. Sabrina è una fragola dalle eccezionali caratteristiche estetiche, bellissimo colore brillante, bella forma e compattezza del frutto e soprattutto ha caratteristiche organolettiche uniche. La qualità di una fragola si misura in grado zuccherino (gradi Brix) ma anche misurando il rapporto acidi/zuccheri e la concentrazione aromatica e Sabrina raggiunge livelli di eccellenza per tutti questi indicatori. Un aspetto – conclude Ciardiello – su cui voglio soffermarmi perché più di ogni altro caratterizza le nostre produzioni è la sostenibilità. Abbiamo concentrato gli sforzi e l’impegno dell’azienda sulla applicazione di tutte le tecniche più all’avanguardia per ottenere un prodotto a basso impatto ambientale. In primo luogo sul fronte della difesa delle piante applichiamo esclusivamente la lotta biologica utilizzando gli insetti utili. Solo quest’anno Coop Sole ha investito ben 300.000 euro in insetti utili per la difesa. Per quanto riguarda poi le pacciamature usiamo innovative plastiche biodegradabili, derivate dal mais che in 12 mesi si degradano completamente. Il nostro impegno per la difesa dell’ambiente e la salute dei consumatori è fondamentale e determina senz’altro il successo ed il riconoscimento di qualità della nostra offerta in tutta Europa.
Il fenomeno Fragola Candonga Solarelli
Possiamo chiamare “fenomeno Candonga Solarelli” il boom che negli ultimi due anni ha caratterizzato il mercato della fragola Candonga della Basilicata commercializzata a marchio Solarelli. Un marchio ombrello del Gruppo Apofruit che distribuisce sul mercato italiano ed estero prodotti ortofrutticoli di altissima qualità, con una grande attenzione alla tipicità, alla continuità nelle forniture e all’innovazione varietale e di packaging. E la fragola Candonga della Basilicata a marchio Solarelli dà l’avvio all’offerta primaverile con risultati eccellenti in termini commerciali e di apprezzamento di mercato. La Candonga a marchio Solarelli è una varietà coltivata in Basilicata, che è la seconda regione italiana di produzione della fragola, direttamente dai soci della cooperativa Apofruit. L’offerta comincia a fine febbraio e prosegue per tutto il mese di aprile concentrandosi sul dettaglio tradizionale e su le più importanti insegne della GDO. La fragola Candonga della Basilicata è un fenomeno tutto italiano che sta dando particolare filo da torcere ai concorrenti spagnoli. E’ una fragola che non delude mai le aspettative dei consumatori. Finalmente si ritrova il sapore e il profumo di un tempo, con in più un aspetto estetico straordinario ed una buona resistenza alla conservazione. Il fenomeno Candonga della Basilicata Solarelli – dichiara Gianluca Casadio – responsabile marketing di Apofruit Italia – è la dimostrazione che la politica di marca, le scelte orientate alla soddisfazione dei clienti, la grande attenzione al valore della territorialità dei prodotti e alla innovazione di packaging pagano oggi più di qualsiasi altra strategia. Sull’onda di questo successo la produzione della fragola Candonga di Apofruit è passata dai 20.000 q.li del 2014 ai circa 40.000 quintali del 2015, questo grazie all’entrata in cooperativa di nuovi soci produttori e alla realizzazione di nuovi impianti.
Ed il Veneto, con Apo Scaligera, punta alle fragole Eva e Garda producendo tutto l’anno
Salendo di latitudine nel panorama produttivo delle fragole italiane troviamo il Veneto al terzo posto per superficie coltivata dopo Campania e Basilicata. La produzione in Veneto si concentra nell’area veronese ed è dominata da APO Scaligera una società cooperativa con una altissima specializzazione nella coltura della fragola. Apo Scaligera, sulla fragola, opera anche nel campo vivaistico selezionando, attraverso specifici progetti di miglioramento genetico in collaborazione con MIPAAF, varietà idonee alla coltivazione nell’area veronese. Gianluca Bellini, Direttore di Apo Scaligera ci parla delle aspettative e attività del 2015. Negli ultimi anni – dichiara Gianluca Bellini – nel panorama produttivo delle fragole si è determinata una situazione del tutto inedita soprattutto per il Nord Italia e Nord Europa. In pratica, anno dopo anno, i paesi nord Europei come la Germania, in primis, seguita da Austria, Svizzera, Polonia ed oggi anche Regno Unito, hanno iniziato ad auto produrre fragole grazie a varietà idonee a quelle latitudini. Con questa situazione – prosegue Bellini – quando le condizioni climatiche, come nel caso dell’anno scorso, determinano un anticipo di produzione del Nord Europa questa produzione si va a sovrapporre con la nostra offerta dal Nord Italia e si crea un eccesso di offerta con conseguente crollo della domanda. Questo e quanto è accaduto nella campagna 2014 che è stata veramente disastrosa. Quest’anno abbiamo puntato su una razionalizzazione dell’offerta produttiva veronese concentrando la produzione su due sole varietà: Eva e Garda con caratteristiche qualitative molto apprezzate dai consumatori Nord Europei. Le superfici coltivate a fragola in Veneto sono scese quest’anno del 10% ma la concentrazione su due varietà con le caratteristiche qualitative eccellenti come Garda e Eva, (Garda oggi rappresenta il 30% della nostra offerta) ci spingono quest’anno verso il nostri tradizionali mercati di sbocco come Svizzera, Austria, parte della Germania, ma ci fanno proporre in misura importante anche sul mercato italiano a partire dal 15/20 aprile. La nostra produzione è caratterizzata da un calendario unico che parte dalla primavera ( 15/20 Aprile ) e arriva a giugno con la produzione di pianura, prosegue in estate, fino a settembre, con la produzione di montagna proveniente dai Monti Lessini e continua poi a novembre dicembre con la produzione di pianura tardiva che è una prerogativa unica del veronese. Con questa offerta concentrata su varietà di estremo appeal sul mercato intendiamo presentarci in tutta Europa utilizzando il marchio Diva con il quale commercializzeremo l’80/90% di offerta con caratteristiche extra. Stiamo lavorando, tra l’altro, per realizzare quest’anno una segmentazione di offerta premium presentata con un packaging molto accattivante e visibile nei punti vendita valorizzato, tra l’altro da una particolare illuminazione del prodotto. Grazie a questa elevata gamma di offerta, quest’anno abbiamo riscontrato un buon interesse da parte del mercato francese ed inglese che ultimamente si erano allontanati. Foto: il marchio DIVA di Apo Scaligera a sinistra e a destra la varietà Garda).
L’Italia domina il mercato europeo con il vivaio CIV e il miglioramento genetico
Michelangelo Leis, Direttore dei Vivai Mazzoni e genetista al CIV, presenta il panorama varietale europeo dominato da fragole selezionate a Ferrara. Il CIV Consorzio Italiano Vivaisti con sede in provincia di Ferrara è uno dei centri di miglioramento genetico e selezione della fragola e di altre specie frutticole più importanti in Europa. Il nostro mercato più rappresentativo – dichiara Michelangelo Leis – è senz’altro la Germania dove esportiamo importanti quantitativi di piantine di fragola, in particolare la varietà Clery per la quale, tra noi ed altri licenziatari, si arriva a produrre oltre 100 milioni di piantine l’anno ed è oggi la varietà più coltivata in Francia, in Germania e nei Paesi dell’Est. Fare varietà – prosegue Leis – è una attività molto complessa e richiede grandi investimenti e grandi volumi di mercato per poter ricavare profitti. Il CIV oggi investe ben il 3% del fatturato sviluppato dai vivai in ricerca e sviluppo. Grandi investimenti che stanno portando ad ottimi risultati soprattutto sui mercati esteri. In Italia facciamo pochissima attività perché siamo frenati, spesso, dalle scelte autarchiche di certe aziende, lavoriamo molto sui mercati europei, in Europa Continentale, nel Bacino del Mediterraneo, in Turchia, in Kazakistan e Uzbekistan. Oltre il 65% della nostra produzione vivaistica è indirizzato all’export. Oltre alla varietà Clery in ottima posizione in Nord Europa, abbiamo grandissime soddisfazioni dalla varietà Joly, anch’essa selezionata da noi e caratterizzata da un’ottima qualità organolettica e per questo particolarmente apprezzata in Belgio dove, grazie a questa varietà, c’è stato un vero e proprio rilancio della produzione. La Joly è molto apprezzata anche nel Regno Unito dove, tra l’altro, abbiamo inserito con grande successo la varietà Murano che è diventata, per la Catena Sainsbury’s la varietà benchmark di riferimento, nel senso che tutte le varietà messe in vendita in questa catena non potranno essere qualitativamente inferiori a Murano. Sempre per la catena Sainsbury’s la nostra varietà Majestic è utilizzata per il marchio d’insegna “Taste the Difference” che identifica i prodotto top di gamma. Ma parlando delle novità appena introdotte – prosegue Leis – voglio citare Aprica e Sibilla (foto sotto) di cui la prima sta riscontrando un ottimo interesse anche nell’area veronese. Si tratta di varietà con caratteristiche molto interessanti per il Nord Italia ed i primi approcci sono positivi anche se i quantitativi sono ancora modesti. Il CIV vanta un fatturato in crescita costante ed una profonda penetrazione su tutti i mercati potenziali, grazie ad un grande impegno nella ricerca ed a grandi capacità operative. Nell’ottica dell’innovazione e la continua ricerca di varietà idonee ai mercati di tutto il mondo abbiamo recentemente messo a punto diverse varietà adatte alle aree Mediterranee (Marocco, Sud Italia e Spagna) con ottimi risultati e che lanceremo per l’introduzione nei mesi estivi. Queste nuove varietà hanno il pregio di mantenere la tenuta fiorale anche nei periodi di grande caldo raggiungendo livelli qualitativi elevatissimi con gradi Brix che vanno dai 10 ai 12. Una ulteriore novità molto interessante è la varietà Bistrot destinata all’industria di trasformazione. E’ noto che molti prodotti a base di fragola nell’industria alimentare vengono realizzati con l’aggiunta di additivi e aromi che colorano e insaporiscono il prodotto. La nostra nuova fragola realizzata per l’industria e venduta congelata ha caratteristiche organolettiche tali da riuscire a sostituire in toto sia i coloranti che gli aromi aggiunti, ad esempio negli yogurt. E’ un grande risultato per noi e per l’industria che potrà eliminare gli additivi dai prodotti soprattutto con la nuova normativa che obbliga a dichiarare in etichetta tutte le componenti aggiunte al prodotto industriale.
La crisi produttiva in Germania
La produzione di fragola in Italia, in particolare nel Nord Italia, ha subito fortemente la pressione produttiva dei paesi come la Germania o la Polonia, l’Austria e la Svizzera che hanno iniziato con forte determinazione ad autoprodurre fragole utilizzando spesso varietà licenziate dal vivaismo italiano. Parlando di Germania, Michelangelo Leis del CIV, documenta una situazione in profondo cambiamento dopo l’annata disastrosa del 2014. “La produzione di giugno e luglio in Germania è andata malissimo da diversi anni – dichiara Leis – per sovrapproduzione e conseguente crollo dei prezzi sotto i 50 cent/Kg. Da quest’anno poi con l’aumento del salario minimo obbligatorio che passa dai 5,5 euro all’ora per la raccolta ai 9,5 euro all’ora, considerando che in Italia il salario medio per la raccolta è 12 euro/ora, i prezzi delle fragole tedesche saranno meno concorrenziali con i nostri. In ogni caso la Germania ha contratto le produzioni puntando su varietà più precoci, quindi in produzione piena verso metà maggio.
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